Imposte

Luce

Le imposte sulla fornitura di energia elettrica sono:

  • Imposta erariale di consumo (accisa): è applicata alla quantità di energia consumata; per i clienti con “uso domestico” è prevista un’agevolazione per la fornitura nell’abitazione di residenza anagrafica che ne riduce l’importo in caso di bassi consumi.
  • Imposta sul valore aggiunto (IVA): è applicata sul costo complessivo del servizio; attualmente l’aliquota applicata alla fornitura di energia per “uso domestico” è pari al 10%; per i clienti con “usi diversi” è pari al 22%.

Le imposte comprendono l’imposta erariale di consumo, l’addizionale regionale e l’imposta sul valore aggiunto (IVA).

Gas

L’imposta erariale di consumo (accisa) per gli “usi civili” tra cui gli usi domestici è diversificata per le due macro zone Centro Nord e Centro Sud (territori ex Cassa del Mezzogiorno) e cambia sulla base di 4 scaglioni di consumo: 0-120 Smc, 121-480 Smc, 481-1560 Smc, oltre 1560 Smc.
L’imposta erariale di consumo (accisa) per gli “usi industriali” ha un’unica aliquota per i consumi fino a 200.000 Smc.
L’addizionale regionale è determinata autonomamente da ciascuna regione a statuto ordinario tenuto conto dei limiti imposti dalla normativa generale sulle imposte.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA), calcolata sulla somma di tutte le voci della bolletta comprese le accise, è, per gli usi civili (e quindi anche per gli usi domestici) del 10% per i primi 480 mc consumati, del 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse; per i clienti con “usi industriali” è del 22%, a meno che il cliente non faccia richiesta di applicazione dell’aliquota agevolata secondo i casi previsti dalla legge.